Bambini e linguaggio non verbale: la comunicazione nei primi mesi di vita
Il linguaggio e il suo sviluppo sono un mondo estremamente complicato nel quale cercheremo di addentrarci in questo approfondimento, passando per le fasi del linguaggio non verbale con il quale si esprimono i più piccoli.
I bambini attraversano delle fasi ben specifiche nello sviluppo comunicativo-linguistico. Chiaramente ogni bambino è diverso dagli altri e le varie tappe possono subire delle leggere variazioni: una cosa è però certa ovvero che il linguaggio non verbale è il primo modo in cui i bambini cercano di interagire con il mondo che li circonda e di comunicare con i genitori.
Ma quando avvengono le prime “conversazioni”? Già durante la gravidanza la mamma e il suo bambino iniziano a comunicare; questa conversazione continua e si rafforza dopo la nascita. In questo momento i neonati cercano attivamente l’interazione come lo sguardo, l’odore, la voce, il contatto fisico.
Il linguaggio non verbale: comunicare con i bambini
Entrare in relazione con il bambino, soprattutto nei primi mesi di vita può non essere un passaggio così scontato. Le paure e i timori di un neogenitore possono scontrarsi con un tipo di relazione non convenzionale come lo è quello con un neonato.
Nell’esperienza quotidiana con un bambino piccolo ogni forma di “conversazione” è preziosa: dal cantare al parlare, alle coccole fino a scambi giocosi. Il neonato utilizza diverse parti del corpo per instaurare una conversazione: cerca il contatto visivo, emette i primi vocalizzi, sorride e fa alcuni gesti.
Uno degli elementi che più spaventa i neogenitori è sicuramente il pianto, importante strumento di comunicazione non verbale e grazie al quale il bambino impara ad attirare l’attenzione e ad esprimere un bisogno. Dal punto di vista del genitore è importante capire quale sia l’origine del pianto e quindi se il bambino abbia troppo caldo, freddo, se ha fame, se ha sete o se ha un dolore fisico.
In poco tempo quindi il neonato capisce che attraverso il pianto può ottenere conforto e una reazione da parte del genitore.
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